scritto e foto: “Surya Namaskara: l’Energia Creatrice” di Alessandra Bramini
La parola Chakra viene tradotta come ruota, vortice, mulinello. Indica il luogo in cui, in maniera particolare, si evidenzia l’energia la cui prima caratteristica è il movimento, lo stesso movimento che attiva gli astri, gli atomi, l’universo, le galassie e la coscienza.
Quindi possiamo definire Chakra il luogo in cui l’energia crea movimento il quale movimento, presa la consapevolezza, può risvegliare la coscienza.
Il Chakra esiste su quattro piani di manifestazione: fisico (annamayakosha), energetico (pranamayakosha), mentale inferiore (manomayakosha) e mentale superiore (vijnanamayakosha).
Nel corpo umano “sottile” ci sono sette principali Chakra la cui collocazione è lungo la colonna vertebrale e più precisamente:
Muladhara Chakra= collocato negli uomini tra l’ano ed i genitali, nel perineo, nella donna è dietro la cervice.
Elemento: terra, quadrato giallo. Organo di senso: olfatto. Animale: elefante. Rappresentazione simbolica: quattro petali. Bija Mantra: Lam
E’ il principio evolutivo della coscienza che, da livelli di base, comincia a spostarsi verso livelli più elevati.
E’ l’origine delle tre nadi principali: Ida, Pingala (coscienza ed energia) e Sushumna (il canale centrale, ha origine in una sorta d’uovo, Lingam, sul quale è arrotolato in tre spire e mezzo un serpente che rappresenta la Kundalini che, al risveglio, attraversa i tre mondi: fisico, astrale e causale e, con la mezza spire li trascende) che termineranno nel centro tra le sopracciglia, Ajna.
E’ il polo specie, luogo in cui la specie umana ha una particolare forza.
L’aspetto psicologico più tipico è la paura, la paranoia nei confronti dell’altro perché visto come nemico. Paure molto forti poiché ben radicate nell’elemento terra, il più stabile.
Per lavorare su questo squilibrio, dovuto ad eccesso di energia in questa area, che tiene quindi bloccate l’energia e la coscienza, si può utilizzare una tecnica yogica mentale “Antar-Mouna“1, tecnica di “Pratyahara”2, perché i Chakra hanno proiezioni su diverse parti del corpo ma in realtà appartengono alla mente.
Swadhisthana Chakra= nell’area sacrale della colonna vertebrale; il suo punto di contatto si trova sopra l’osso pubico, nella parte frontale del corpo.
Elemento: acqua, argento. Organo di senso: gusto. Animale: coccodrillo. Rappresentazione simbolica: sei petali. Bija Mantra: Vam.
Dimora del proprio Sé, indica la capacità di flessibilità, di adattamento. L’aspetto piscologico consiste nel vedere l’altro come oggetto di piacere, di desiderio. Le patologie legate sono le nevrosi o comportamenti ossessivi.
Manipura Chakra= nella colonna vertebrale dietro l’ombelico; il suo punto di contatto è l’ombelico stesso.
Elemento: fuoco, triangolo rosso con la punta verso il basso. Organo di senso: vista. Animale: ariete. Rappresentazione simbolica: dieci petali. Bija Mantra: Ram.
Manipura è preposto alla digestione dei cibi ma anche alla digestione delle informazioni soprattutto visive.
Collegato al plesso solare controlla il fuoco digestivo ed è come un sole interno che cuoce e trasforma gli alimenti e non solo infatti il fuoco è considerato un elemento di trasformazione, purificazione, nei Veda è anche un elemento rituale. La medicina Ajurvedica spiega che tante malattie fisiche e psichiche nascono da un cattivo funzionamento di Manipura. L’aspetto psicologico che lo caratterizza è l’incapacità di vedere gli altri alla pari quindi alternanza di atteggiamento da dominato a dominante.
Muladhara, Svadhisthana e Manipura sono legati agli istinti di base (fame, sete, sonno, sessualità, sopravvivenza in generale).
In quest’area andiamo a lavorare su energie molto potenti. Infatti, alcune tradizioni, come il Buddismo, non prendono in considerazione questi primi tre Chakra per evitare la possibilità di squilibrare il sistema dei Chakra anziché organizzarlo.
Quindi quando si lavora sulla parte bassa è necessario tenere sempre sensibilizzato Ajna Chakra per avere controllo su forze molto grandi.
Anahata Chakra= nella colonna vertebrale dietro lo sterno; il suo punto di contatto è nello sterno, nel cuore “psichico”.
Elemento: aria, caratterizzato da un triangolo con la punta verso l’alto ed un altro con la punta verso il basso, rosso profondo. E’ l’interpretazione del Lingam e dalla Yoni nel tantrismo, dello Yang e dello Yin nella cultura orientale; è l’incontro dell’energia con la coscienza, quindi la dualità resa sotto forma di triangoli. Organo di senso: tatto Animale: antilope. Rappresentazione simbolica: 12 petali. Bija Mantra: Yam.
E’ il primo Chakra che appartiene ad una forma di coscienza più evoluta, in cui gli aspetti psicologici sono diversi dai precedenti. Distinzione tra Chakra inferiori e quelli più elevati segnata dalla presenza del diaframma da cui l’importanza dello sblocco diaframmatico.
Porre le mani sul plesso solare significa unire i due cervelli, il cervello della scatola cranica, i cui rappresentanti sono le mani ed il cervello della vita vegetativa: l’addome.
Questa tecnica molto efficace permette di recuperare l’area bassa attraverso lo sblocco del diaframma.
Anahata è considerato un centro di integrazione tra gli impulsi di base e le aspirazioni più elevate.
L’aspetto psicologico è occuparsi degli altri, l’altro è visto come un possibile amico anche se esiste ancora un senso di separazione dagli altri ma non c’è più la bramosia di possedere e/o utilizzo per fini personali.
Vishuddhi Chakra= nella colonna vertebrale dietro la gola; il suo punto di contatto è la cavità della gola.
Elemento: etere, cerchio azzurro. Organo di senso: udito. Animale: elefante bianco. Rappresentazione simbolica: sedici petali. Bija Mantra: Ham.
In questo Chakra ha luogo la purificazione di tutti gli opposti (Y.S. II, 48 “da ciò il superamento degli opposti”).
Attraverso questo Chakra si impara a ricevere e ad accettare.
E’ il Chakra del nutrimento, della creatività e della parola al suo nascere dove entra nell’inconscio e va a potenziare o depotenziare i programmi individuali interiori. Ecco l’importanza dei pensieri e, l’utilizzo di “Khechari Mudra”3 per “tacere il chiacchierio interiore”. Con l’uso della parola si crea la realtà interiore, la positività o negatività.
Quindi Vishuddhi è in grado non solo di creare ma di trasformare, attraverso la parola, un evento negativo in positivo: quello che gli orientali chiamano filtri Vasana e Samskara (tendenze latenti che si sono costruite al di là della comprensione).
Con la ripetizione di frasi, la propria realtà può essere ristrutturata e ricreata. Nuove parole, nuovi pensieri creano un nuovo modo di vivere “Sankalpa” 4.
Psicologicamente riguarda la ricettività, la sensazione di essere curati, nutriti.
Ajna Chakra= nel centro tra le sopracciglia (bhrumadhya) e la nuca, cioè nel centro della testa; il suo punto di contatto è nel centro tra le sopracciglia.
La sua vera collocazione è all’interno del capo, collegato alla ghiandola pineale (epifisi) che secerne la melatonina. Considerato da tutte le scuole punto importante tanto che prende il nome di Maha Nadi (la grande nadi) è la sede della coscienza intuitiva, è il punto attraverso il quale il Guru può trasferire gli insegnamenti che il discepolo riceverà attraverso il cuore (Anahata).
Elemento: luce, globo luminoso. Organo di senso: mente. Rappresentazione simbolica: due petali. Bija Mantra: Ksham.
Ajna Chakra è il punto di arrivo delle tre principali nadi, il principio duale rappresentato da Ida e Pingala ed il principio centrale, unitario, rappresentato da Sushumna. In Ajna i tre flussi si uniscono e la dualità si fonde nell’unità.
E’ anche chiamato terzo occhio poiché è legato alla vista in quanto i due occhi fisici rappresentano la visione duale, nel terzo, invece, avviene la visione unitaria.
Sahasrara Chakra= collocato alla sommità del capo, fontanella.
Elemento: coscienza, fiore di loto. Organo di senso: oltre. Rappresentazione simbolica: mille petali. Bija Mantra: Om.
Nei Chakra il numero dei petali indica il potere di comunicazione di quel Chakra. Ogni petalo è un canale di energia, uno stato di coscienza e riporta anche un Mantra. Il numero mille è naturalmente simbolico e significa che sono infinite le possibilità di coscienza ed energia.
I Chakra sono elementi di trasformazione di coscienza ed energia. Hanno la funzione di “interruttori” che attivano i centri veri di coscienza ed energia contenuti nel cervello che è la vera localizzazione dei Chakra. I Chakra, infatti, appartengono non solo al cervello fisico, destinato a morire, ma alla mente, intesa come spazio, dove sono contenute tutte le memorie dell’umanità (Akasha). Ed è proprio a questo livello che si localizzano i Chakra.
Note:
- Letteralmente silenzio interiore. E’ una tecnica di Pratyahara suddivisa in cinque fasi. Una serie di attitudini mentali che consentono di operare la purificazione della mente (Citta Suddhi).
- Letteralmente ritiro dei sensi e della mente dall’esterno, contro-alimentarsi. E’ il quinto degli anga esterni (bahir-anga) di Patanjali e fa da ponte verso i tre successivi anga interni (antar-anga) .
- Khechari Mudra significa chiusura della lingua. Una posizione particolare di questo muscolo che, rivolto verso l’interno, solletica la parte molle del palato impedendo la dispersione del prana ed inducendo calma.
- Letteralmente: risoluzione positiva che entra nell’inconscio diventando schema operativo.